Il Robottino..e i pensieri sconnessi.

"Vedete questo Robottino? Dovete scrivere una storia, di una pagina, con sei vignette, e poi sceglieremo la migliore..".

Scrivere? Scrivere a parole o scrivere come le scrivo io? Con immagini.

Se avessi avuto la passione per la scrittura avrei fatto la scrittrice, non la fumettista.
Si...ma anche le storie a fumetti, son pur sempre storie.
Si..è vero. Ma io non vedo parole.
Io vedo immagini. Le mie storie sono insiemi di immagini.
E a volte c'è qualche parola.
Non sono brava a scrivere.
Non sono brava con le parole.
A volte sento quel bisogno impellente di parlare, parlare, parlare..
Ma poi mi rinchiudo, disgustata, a ricordare come io non voglia che nessuno sappia niente di me.
Perchè dovrei raccontare, di me?!
Oppressiva e nauseante quella sensazione di ansia nel tentativo di rinchiudere dentro il petto le parole.
Tutte.

Parole.
Chi le ha inventate le parole, a cosa servono?
Non è vero che esprimono concetti comuni a tutti.
Non è vero.
Nessuno capisce le parole che escono dalla mia bocca.
Le interpretano, le cambiano, le sfruttano, per usarle contro di me.
Allora le chiudo.
Tutte dentro, senza mai farle uscire.
Nel petto.
Che a volte sembra quasi scoppiare.
Scoppia, le parole vogliono uscire, mi si bloccano in gola, mi SOFFOCANO!
Però riesco a tirarle dentro.
Forse solo una o due escono, ma sconnesse tra di loro.
Così c'è ancora un pò di spazio per metterne di nuove.
Fino a che non vorranno straboccare di nuovo.
E poi..ci sono solo io.

Le vorrei vomitare fuori tutte queste parole.
Liberarmi dal senso di oppressione profondo che si annida nel mio petto.
Ed essere libera.

Ma per ora non posso.
Le parole restano la.

Ed escono fuori immagini.
Solo immagini, dalle mie mani.

E ci sono solo io.
Solo.
Io.