Grazie Mille

per essere entrati nel mio Blog.
Spero possiate trovare nelle numerose sezioni qualcosa che vi possa interessare.
Vi auguro una buona lettura e vi ricordo che se volete potete lasciare un commento.

Valentina =^_^=

PS: Per vedere i miei lavori potete andare alla sezione "Pensieri e opere mie", o visitare il mio sito http://www.magicaartista.com/.
E' possibile richiedere opere su commissione, scrivendo all'indirizzo e-mail: magicaartista@hotmail.com

lunedì 10 marzo 2008

Bella!

Leggi in ogni caso.
La mia domanda è: tu avresti fattola stessa scelta che ho fatto io?

Ad una cena di beneficenza peruna scuola che cura bambini
con problemi di apprendimento, il padre di uno degli studenti fece un discorso che non sarebbe mai più stato dimenticato da nessuno dei presenti.
Dopo aver lodato la scuola ed ilsuo eccellente staff, egli pose una domanda:
'Quando non viene raggiunta da interferenze esterne, la natura fa il suo lavoro con perfezione. Purtroppo mio figlio Shay non può imparare le cose nel modo in cui lo fanno gli altri bambini. Non può comprendere profondamente le cose come gli altri. Dov'è il naturale ordine delle cose quando si tratta di mio figlio?'
Il pubblico alla domanda sifece silenzioso.
Il padre continuò: 'Penso che quando viene al mondoun bambino come Shay,handicappato fisicamente e mentalmente, sipresenta lagrande opportunità di realizzare la natura umana e avvienenel modo in cuile altre persone trattano quel bambino.'
A quelpunto cominciò a narrare una storia:

Shay e suo padre passeggiavanonei pressi di un parco dove Shay sapeva chec'erano bambini chegiocavano a baseball.
Shay chiese: 'Pensi che quei ragazzi mi farannogiocare?'
Il padre di Shay sapeva che la maggior parte di loro nonavrebbe voluto insquadra un giocatore come Shay, ma sapeva anche chese glifosse stato permesso di giocare, questo avrebbe dato a suofiglio lasperanza di poter essere accettato dagli altri a discapitodel suo handicap,cosa di cui Shay aveva immensamente bisogno.
Ilpadre si Shay si avvicinò ad uno dei ragazzi sul campo e chiese (nonaspettandosi molto) se suo figlio potesse giocare.
Il ragazzo siguardò intorno in cerca di consenso e disse:'Stiamo perdendo di seipunti e il gioco è all'ottavo inning. Penso chepossa entrare nellasquadra: lo faremo entrare nel nono'
Shay entrò nella panchina dellasquadra e con un sorriso enorme, si mise sula maglia del team.
Ilpadre guardò la scena con le lacrime agli occhi e con un senso dicalorenel petto.I ragazzi videro la gioia del padre all'idea che ilfiglio fosse accettatodagli altri.
Alla fine dell'ottavo inning, lasquadra di Shay prese alcuni punti ma erasempre indietro di trepunti.
All'inizio del nono inning Shay indossò il guanto ed entrò incampo.
Anche se nessun tiro arrivò nella sua direzione, lui era inestasi soloall'idea di giocare in un campo da baseball e con unenorme sorriso cheandava da orecchio ad orecchio salutava suo padresugli spalti.
Alla fine del nono inning la squadra di Shay segnò unnuovo punto: ora, condue out e le basi cariche si poteva anchepensare di vincere e Shay eraincaricato di essere il prossimo allabattuta.
A questo punto, avrebbero lasciato battere Shay anche sesignificavaperdere la partita?Incredibilmente lo lasciaronobattere.
Tutti sapevano che era una cosa impossibile per Shay che nonsapeva nemmenotenere in mano la mazza, tantomeno colpire una palla.
In ogni caso, come Shay si mise alla battuta, il lanciatore, capendoche lasquadra stava rinunciando alla vittoria in cambio di quelmagico momentoper Shay, si avvicinò di qualche passo e tirò la pallacosì piano e mirandoperché Shay potesse prenderla con la mazza.
Ilprimo tirò arrivò a destinazione e Shay dondolò goffamente mancando lapalla.Di nuovo il tiratore si avvicinò di qualche passo per tiraredolcemente lapalla a Shay.
Come il tiro lo raggiunse Shay dondolò equesta volta colpì la palla cheritornò lentamente verso il tiratore.
Ma il gioco non era ancora finito.
A quel punto il battitore andò araccogliere la palla:avrebbe potuto darla all' uomo in prima base eShay sarebbe stato eliminatoe la partita sarebbe finita.
Invece...
Il tiratore lancio la palla di molto oltre l'uomo in prima base e inmodoche nessun altro della squadra potesse raccoglierla.Tuttidagli spalti e tutti i componenti delle due squadre incominciarono agridare: 'Shay corri in prima base! Corri in prima base!'
Mai Shay intutta la sua vita aveva corso così lontano, ma lo fece e cosìraggiunse la prima base.Raggiunse la prima base con occhi spalancatidall'emozione.
A quell punto tutti urlarono:' Corri fino alla secondabase!'Prendendo fiato Shay corse fino alla seconda trafelato.
Nelmomento in cui Shay arrivò alla seconda base la squadra avversariaaveva ormai recuperato la palla..
Il ragazzo più piccolo di età cheaveva ripreso la palla quindi sapeva dipoter vincere e diventarel'eroe della partita, avrebbe potuto tirare lapalla all'uomo inseconda base ma fece come il tiratore prima di lui, lalanciòintenzionalmente molto oltre l'uomo in terza base ein modo che nessunaltro della squadra potesse raccoglierla.
Tutti urlavano: 'BravoShay, vai così! Ora corri!'
Shay raggiunse la terza base perché unragazzo del team avversario loraggiunse e lo aiutò girandolo nelladirezione giusta.
Nel momento in cui Shay raggiunse la terza basetutti urlavano di gioia.A quel punto tutti gridarono:' Corri inprima, torna in base!!!!'
E così fece: da solo tornò in prima base,dove tutti lo sollevarono in ariae ne fecero l'eroe della partita.
'Quel giorno' disse il padre piangendo 'i ragazzi di entrambe lesquadrehanno aiutato a portare in questo mondo un grande dono di veroamore edumanità '.Shay non è vissuto fino all'estate successiva.

E' morto l'inverno dopo ma non si è mai più dimenticato di esserel'eroedella partita e di aver reso orgoglioso e felice suo padre..non dimenticò mai l'abbraccio di sua madre quando tornato a casa e leraccontò di aver giocato e vinto.

ED ORA UNA PICCOLA NOTA AL FONDO DIQUESTA STORIA:
In internet ci scambiamo un sacco di giochi e mailscherzose senza chequeste ci facciano riflettere,ma quando sitratta di diffondere mail sulle scelte della vita noi esitiamo.
Ilcrudo, il volgare e l'osceno passano liberamente nel cyber spazio,male discussioni pubbliche sulla decenza sono troppo spesso soppressenella nostre scuole e nei luoghi di lavoro.
Se stai pensando diforwardare questo messaggio, c'è probabilità chesfoglierai i tuicontatti di rubrica scegliendo le persone 'appropriate' o'inappropriate' a ricevere questo messaggio.

Bene: la persona che tiha mandato questa e-mail pensa che

TUTTI NOIPOSSIAMO FARE LADIFFERENZA.

Tutti noi abbiamo migliaia di opportunità , ogni giorno,di aiutare il'naturale corso delle cose' a realizzarsi.Ogniinterazione tra persone, anche la più inaspettata, ci offre unaopportunità :passiamo una calda scintilla di amore e umanità orinunciamo a questaopportunità e lasciamo il mondo un po' piùfreddo?
Un uomo saggio una volta disse che ogni società è giudicatain base a cometratta soprattutto i meno fortunati.

Ora tu hai 2scelte:
1.cancellare
2.inoltrare

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Favola bellissima, ma anche se vera, sempre favola è...le persone non sanno comportarsi così nemmeno con chi gli è attorno ogni giorno, con chi non ha bisogno d'aiuto, le persone si sentono grandi quando ascoltano e aiutano ma non si sentono piccole quando poi se ne vanno, compiaciute del loro gesto, trasformando in illusioni quelle che per qualcuno erano state piacevoli scoperte.
Succede ogni giorno, ogni secondo...tra parenti, innamorati e amici...in molti luoghi sta succedendo anche adesso.

Valentina B.F. Bertino ha detto...

Jenabirba, quel che dici spesso è vero. Molte persone si fanno grandi e si sentono migliori per il solo fatto di aver fatto un solo gesto buono. Ed è sbagliato. Bisognerebbe sempre vivere aiutando non solo sè stessi, ma anche il prossimo, indipendentemente dal fatto che abbiano problemi come il ragazzo della storia o no. Però è sbagliato criticare. Bisogna fermarsi un attimo a riflettere sul proprio modo di porsi. Domandarsi: io aiuto gli altri? E se si, lo faccio davvero solo per loro?
Bisogna essere sinceri e provare ad aiutare il prossimo, indistintamente da ciò che ne guadagnerai. Io ci stò provando ti dirò. Nel mio piccolo cerco sempre di sostenere le persone a me care, e anche i semplici conoscenti o passanti quando me ne capita l'occasione. Con umiltà. Semnza credermi nessuno per averlo fatto. Ci vuole umiltà. E ricordarsi comunque che quel sentirsi bene dopo aver aiutato una persona in difficoltà non è sbagliato, perchè l'amore genera amore. E bisogna pensare Amore.

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

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